giovedì, agosto 08, 2013

Esaenergie - Installare impianti fotovoltaici e solari termici in sicurezza

Esaenergie, azienda di Pordenone, specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici, solari termici, caldaie e pompe di calore, dedica grande attenzione alla sicurezza sul lavoro. In particolare, l'attività d'installazione sui tetti richiede tutta una serie di accorgimenti alla cui base vi è un'attenta opera di formazione. I lavori in quota, infatti, sono attività ad elevato rischio e le cadute dall’alto sono tra gli incidenti di lavoro più frequenti e con conseguenze più gravi.
Le linee guida seguite da Esaenergie per il lavoro in sicurezza sui tetti hanno come base di partenza la valutazione del rischio. Essa si suddivide in quattro punti fondamentali:
  • descrizione delle caratteristiche della copertura (altezza da terra, tipo di copertura, caratteristiche del manto di copertura , ecc.);
  • individuazione dei motivi per cui è necessario accedere e operare sulla copertura (interventi sulla copertura o interventi su impianti che poggiano sulla copertura);
  • individuazione delle misure di protezione adottate contro il pericolo di caduta dall’alto (come accedere, come proteggersi dalla caduta dal profilo del fabbricato, come proteggersi da eventuali sfondamenti della copertura, ecc.);
  • aspetti organizzativi (personale addestrato e autorizzato all’accesso, regole di sicurezza, luogo di conservazione dei DPI, ecc.).

Per proteggere efficacemente l’utilizzatore contro le cadute, durante i lavori in quota, un sistema anticaduta deve essere composto obbligatoriamente dai 4 elementi seguenti*:
  • Punto di ancoraggio. Si tratta del punto in cui il sistema anticaduta è collegato in modo sicuro. La scelta del punto di ancoraggio è determinante per la sicurezza dell’utilizzatore; come regola generale, un punto di ancoraggio fisso non deve avere resistenza inferiore a 10 kN (ossia circa 1000 kg) per ogni operatore ad esso collegato (UNI EN 795).
  • Imbracatura anticaduta. E' una protezione che , in caso di caduta, evita i danni fisici, assicurando una distribuzione omogenea degli sforzi lungo tutto il corpo, al fine di eliminare qualsiasi rischio di lesione (EN 361).
  • Elemento di collegamento. L’elemento di collegamento collega l’utilizzatore (mediante l’imbracatura ) al punto d’ancoraggio; questi dispositivi devono essere opportunamente scelti in funzione della libertà di movimento offerta all’utilizzatore e alla garanzia di sicurezza in caso di caduta; deve includere sempre un dispositivo di assorbimento dell’energia per garantire l’arresto senza danni per l’utilizzatore (EN 360 – EN 355 – EN 353-2 EN 353-1).
  • Piano procedure di salvataggio. Prima dell’utilizzo di un sistema anticaduta è necessario adottare tutte le misure relative alla messa in atto di un eventuale salvataggio; in caso di caduta, l’utilizzatore può ritrovarsi in sospensione con l’imbracatura nell’impossibilità di liberarsi da solo; la procedura dovrà tener conto dell’ambiente di lavoro, dei mezzi a disposizione e della rapidità della messa in atto (max 30 min. di sospensione inerte).

Ecco alcune immagine di un cantiere (installazione impianto fotovoltaico in provincia di Pordenone) di Esaenergie in cui sono state adottate le misure di sicurezza





* informazioni tratte da http://www.ingegneri.cc/articolo/6240/sistemi-anticaduta-sicurezza-su-tetti-e-coperture

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