LA NUOVA DIRETTIVA CASE GREEN
L’Unione
Europea è impegnata nel contrasto dei cambiamenti climatici e sta progressivamente
attuando il piano “Fit for 55” per ridurre le emissioni di anidride
carbonica del 55% entro il 2030.
L’obbiettivo
successivo è di raggiungere entro il 2050 l’equilibrio tra le emissioni
di gas serra generate dall'attività umana e quelle assorbite
dall'atmosfera.
Analizzando
il settore edifici si scopre che:
- consumano il 40 % dell’energia finale totale
- emettono il 36 % dei gas a effetto serra associati all'energia
- il 75 % è tuttora inefficiente sul piano energetico
Vengono
quindi progressivamente rivisti i regolamenti delle attività che sono
maggiormente responsabili dell’immissione di anidride carbonica in atmosfera.
L’8 maggio del 2024 la Commissione ha pubblicato la nuova Direttiva sul Rendimento Energetico negli Edifici, la Direttiva “Case Green”:
La
Direttiva Case Green riguarda molti ambiti: uno dei più importanti è la modifica
dell’Attestato di Prestazione Energetica, strumento molto potente per avviare
le ristrutturazioni degli edifici esistenti ed aumentare l’efficienza
energetica del parco edilizio esistente.
Per
incoraggiare il consumo di energia rinnovabile in loco, oltre alla prestazione
energetica, il nuovo attestato indicherà quanta energia non rinnovabile e
rinnovabile viene consumata dall’edificio, e la quantità delle sue
emissioni dannose per il clima.
Il
metodo di calcolo dovrà tenere conto della capacità delle fonti rinnovabili
in loco e della presenza di sistemi di stoccaggio dell’energia, delle
infrastrutture di ricarica bidirezionale per i veicoli elettrici, e
della possibilità di gestire in modo intelligente i prelievi di energia
dalla rete.
Verrà
avviato un piano di ristrutturazioni che si propone di limitare la
dipendenza delle famiglie e delle imprese dai combustibili fossili e dalla loro
importazione, che costituiscono elementi di fragilità e di insicurezza
per i cittadini europei.
Allo
stesso tempo si vuole migliorare la qualità della vita delle famiglie più
vulnerabili che vivono in edifici poco efficienti e poco confortevoli,
facendo leva sulle garanzie sociali e finanziarie che verranno
implementate dagli stati membri utilizzando i fondi europei.
La
nostra regione, con la Legge 9 febbraio 2023 n. 1, in anticipo sulla Direttiva,
ha istituito un sistema di incentivi per la diffusione di fonti energetiche
rinnovabili, pensato anche come misura di sostegno ai cittadini per contrastare
l’aumento dei costi energetici legato al complesso contesto di crisi
internazionale, e per diminuire il consumo energetico dell’edificio.
Sono
incentivati l’installazione di impianti fotovoltaici, sistemi di
accumulo e impianti solari termici sulle abitazioni private.
Il
contributo a fondo perduto è pari al 40% del costo totale
dell’intervento, nel rispetto di massimali molto ampi stabiliti dalla
Regione.
Il
contributo regionale è cumulabile con l’intervento statale di detrazione del
50% della spesa in dieci anni, per cui il contributo cumulato raggiunge
il 90% della spesa.
Nella manovra di assestamento estivo la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha deliberato lo stanziamento di 25 milioni di euro per incentivi di diffusione delle fonti energetiche rinnovabili.