lunedì, febbraio 11, 2013

Il Fotovoltaico deve puntare sull'autoproduzione. Stop a speculazioni e proposte ambigue


Oggi ho letto l'ennesima pubblicità sul fotovoltaico su un quotidiano: "Il tuo fotovoltaico a costo zero!!!. Solo 50 impianti disponibili!!! Occasione unica!".
Salvo poi leggere, in caratteri minuscoli, in basso, "... con una modica spesa di manutenzione di € 80/mese, per 120 mesi...". I conti son presto fatti: dov'è l'affare pagare un impianto da 3 kWp oltre 9600 euro?
Ma c'è ancora qualcuno che ci casca?
Nel nome del fotovoltaico sono state imbastite truffe e speculazioni colossali. E si continua con le mistificazioni, gli ammiccamenti, le proposte ambigue.
L'energia rinnovabile, l'autosostenibiltà energetica, l'ambiente, sono stati negli ultimi anni dei comodi paravento per fare soldi grazie ai generosi sussidi statali.
Il fotovoltaico è stato considerato alla stregua di un investimento finanziario, ne sono stati analizzati tutti gli aspetti di redditività, fiscalità e compagnia cantando.
E come spesso accade alla finanza, ci si è dimenticati della realtà sottostante: ha senso, ha avuto senso finanziare impianti, spesso enormi, in località molto distanti dai luoghi di consumo? Ignorare le problematiche del trasporto di questa energia, molto redditizia per chi l'ha prodotta, alla rete elettrica ed a chi la gestisce?
Il fotovoltaico ormai e' diventato un'industria, matura, con le proprie dinamiche. E' arrivato il momento di abbandonare la logica dell'incentivazione basata sulla leva finanziaria, e pensare invece al fotovoltaico in termini energetici, modificandone i meccanismi di incentivazione in modo da favorire l'installazione di impianti sulle aziende che hanno forti consumi e sono in grado di assorbire direttamente sul posto gran parte dell'energia che producono. E, nel residenziale, incentivare l'autoproduzione da parte delle famiglie, la logica del produco-controllo-consumo l'energia della mia casa. In Germania in questi giorni è partito il programma che incentiva i sistemi per lo stoccaggio autonomo dell'energia autoprodotta in modo da alleggerire la rete di trasporto e favorire il consumo in loco. Un esempio da seguire.

ing. Deny Paul Darisi

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